Quando arrivi a Marcianise la prima cosa che ti capita è che ti perdi: strade molto simili che formano intrecci ad angolo retto ed una urbanistica certamente particolare producono un ordito difficile da sbrogliare, anche i navigatori non si sentono a loro agio e, spesso, ti portano altrove.
Quando poi arrivi nel comprensorio dove si svolge il torneo di pallacanestro, ti fai inevitabilmente prendere dalla accogliente e gioiosa atmosfera: un ambiente sobrio e cordiale ti avvolge e ti coinvolge, le partite si susseguono rapidamente con la gioia dei vincitori e il pianto dei vinti, eppure, come accade nel nostro sport, tutto dura poco e in un attimo ricomincia, dal campo naturalmente.
La kermesse è interessante e, per quelli come me, che amano questo sport e ancor di più l’onestà sportiva dei più giovani, è inevitabile sentirsi nel posto giusto.
Negli intervalli i ragazzi si mischiano, parlano, si confrontano,….crescono. Perché sono loro gli autentici protagonisti dell’evento, e tutto è costruito in modo tale da favorire l’incontro.
Se a questo si aggiunge il tenero affetto con cui le famiglie accolgono i ragazzi, l‘esperienza diventa davvero irrinunciabile.
Mentre te ne vai in giro in cerca di un po’ di fresco o di qualcosa da bere, ti senti chiamare per nome, persone che ti hanno incontrato due o tre volte al massimo eppure si ricordano: “come va? E il terremoto?” Poche o tante parole è sempre un piacere. Il cuore di questa gente è sicuramente grande e ti colpisce; non è un caso che si siano ricordati del nostro amico Mattia, producendo in sua memoria un premio del tutto particolare, non al più bravo, non al miglior attaccante o difensore, ma al giocatore più capace di promuovere questo spirito di incontro, di gioia di stare insieme, di essere ciò che crea aggregazione……, per noi il premio più bello.

Con queste poche righe vorrei, a nome di tutta la spedizione budriese e delle famiglie degli atleti che non erano presenti alla manifestazione, ringraziare Paola, tutto il minibasket Marcianise e le famiglie di Casapulla che hanno ospitato con un affettuoso abbraccio i nostri ragazzi, per questa esperienza che sarà impossibile dimenticare.

Cari amici arrivederci a presto.
Stefano Spiga.