Continua la serie d’interviste griffate Pallacanestro Budrio, per conoscere più nel dettaglio i volti che rappresentano la nostra Società. Oggi è la volta di: Federica Pelloni. Figura conosciuta e competente, ci parlerà di sé e dell’importanza del settore minibasket all’interno del Progetto gialloblù.

 

Ciao Federica. A Budrio non necessiti certo di alcuna introduzione. Lascerò quindi che sia tu a presentarti e a dirci quale ruolo ricoprirai quest’anno per la Pallacanestro.

 

F:«Ho iniziato a giocare a Budrio all’età di 8 anni. Nel mio paese ho militato fino ai 14, quando un gemellaggio con Castel Guelfo mi portò a confrontarmi sin da subito con la serie A2. Giocai anche per la Libertas Bologna, in Serie A Femminile, pur mantenendo costanti rapporti con la Società gialloblù. Sono 18 anni che alleno, da sempre con un occhio di riguardo rivolto al settore minibasket. Il mio percorso professionale nella vita mi ha permesso di sviluppare una forte sensibilità nei confronti dei più piccoli. Questo, affiancato alla carriera cestistica, è funzionale a compiere un lavoro a trecentosessanta gradi coi bambini, tale da prepararli adeguatamente ad un percorso di continuità preciso e produttivo.

Quest’anno ricoprirò il ruolo di Capo Allenatore dei Pulcini, svolgendo in contemporanea attività di BabyBasket per i piccolissimi dai 4 ai 5 anni.»

 

Che cosa ti ha spinto a tornare nell’entourage Budriese?

 

F:«La mia scelta è stata influenzata dalla necessità di cambiamento. Volevo fare una virata rispetto alle linee seguite dalla vecchia dirigenza. Qui, ho visto finalmente un gruppo di giovani dagli ampi orizzonti, in grado di mantenere contatti con la Federazione e con il proposito di riaccentrare la Società, ripartendo da tutti quei ragazzi che ho visto crescere come bambini appassionati e che ora sono giocatori fatti e finiti.»

 

Che importanza ha per voi il settore minibasket?

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F:«Fondamentale, nel vero senso della parola. Voglio dire, i bambini sono la base su cui una buona Società deve costruire il proprio futuro. I piccoli giocatori e le loro famiglie devono entrare a far parte di un gruppo sportivo più grande, basato su rapporti di fiducia. Solo con la giusta chimica, con una coesione sincera, ci sarà la possibilità d’instaurare quelle socializzazioni e fornire quel divertimento che rappresenta il massimo frutto che lo sport possa produrre. L’obiettivo è proprio questo, ed aggiungere come ho già accennato un valore di continuità al nostro lavoro da allenatori di tutti i giorni. La formazione tecnico-motoria del bambino è uno dei lavori più delicati e soddisfacenti che esistano e non deve essere assolutamente fine a sé stessa, ma indirizzata ad accompagnarlo adeguatamente nel corso delle giovanili e un giorno della carriera, della vita.»

 

Quali sono i progetti in cantiere?

 

F:«Siamo una Società fresca di restauro. Prima di tutto è necessario riaprire quei contatti con le vicinanze che negli ultimi anni sono venuti troppo spesso meno. Dopodiché, stabilizzare un gruppo fidelizzato e raggiungere un’autonomia nel territorio. Fatto questo, in Primavera sicuramente ci attiveremo per organizzare feste sportive in stretta collaborazione alle Società limitrofe.»

 

Cosa ti aspetti e auguri che il tuo lavoro possa portare alle giovanissime leve Budriesi?

 

F:«La mia intenzione è quella di incrementare e promuovere l’attività sportiva. Unire l’utile al dilettevole è importantissimo per coinvolgere il più possibile i bambini, garantendogli un’attività di alta qualità. Mi aspetto di riuscire ad avviare uno sviluppo cognitivo-fisico completo, ed instaurare un immaginario sportivo in cui i miei ragazzi riescano a mettersi a proprio agio. Il divertimento deve diventare entusiasmo, per incentivare i piccoli a protrarre il proprio impegno cestistico il più possibile.»

 

La Società ringrazia caldamente Federica per l’interessante chiacchierata e le augura un buon lavoro!

 

FRANCESCO ZUPPIROLI