Partita giocata il 10/03/2013
7-13 / 8-9 / 11-13 /25-8

Pallacanestro Budrio: Barone, Casatori 3, Cesario 20, Pivanti (cap.) 4, Spiga 8, Valdrè 4, Zandegiacomo 4. All. Benvegna.

Penultima di stagione regolare. Budrio si presenta ridotta ai minimi termini: assente Bonato e Barone in panchina con ancora evidenti i segni del gesso appena tolto.
Si gioca in sei.
A guardare il riscaldamento appare chiaro il destino del match, ma in campo si gioca 5 contro 5 ed ogni partita non è mai persa prima di averla giocata.
Budrio entra in campo con molta determinazione, l’attacco non è molto prolifico ma segnano quasi tutti e la zona, applicata fin dal primo minuto, mette in difficoltà i Padroni di casa. Due quarti fotocopia, nel punteggio e nello svolgimento: 7-13 e 8 – 9 i parziali e punteggio sul 15 – 22.
Alla ripresa, dopo l’intervallo, Budrio è ancora in palla, raggiunge il massimo vantaggio, +10, e sembra avere ancora energie per portare a casa il risultato, mentre per gli avversari continuano le difficoltà contro la zona. Budrio vince anche il terzo quarto 11-13 e termina la frazione con un vantaggio di 9 punti, più o meno il fatturato per quarto di San Lazzaro.
Vuoi la stanchezza, vuoi qualche fischiata non condivisa, tra i nostri, prende il sopravvento il nervosismo, i ben noti difetti già visti in altre circostanze si mostrano in tutta la loro evidenza e, invece di pensare al da farsi per vincere, l’unico obiettivo diventa la polemica. Sotto di due a meno di tre minuti dalla fine, con Cesario già fuori per falli, Budrio impatta per l’ultima volta, poi neanche la rimessa dal fondo riesce ai nostri: Budrio consegna quattro palle nelle mani degli avversari che segnano a ripetizione.
Finisce con un parziale di 25-8 e punteggio finale sul 51–43.
Altra lezione per i nostri: con gli avversari in palese difficoltà ed un vantaggio consistente, se rapportato al punteggio, bastava mantenere i nervi saldi e segnare qualche canestro per portare a casa una partita sulla carta molto difficile che avrebbe prodotto morale e soddisfazione per la squadra, invece le poche energie rimaste sono state utilizzate per produrre qualcosa di assolutamente inutile: la polemica.