Campionato Finito,ma dobbiamo ancora fare 13 contro il Vico.Sono andato a vedere un allenamento pensando di trovare un ambiente rilassato e senza grosse motivazioni ed invece….A fine allenamento ho incontrato il coach Zet che non ha risposto subito ad una mia serie di domande,ma il giorno dopo mi è arrivata questa e-mail:
“Ieri sera? Il più bel allenamento di sempre. Mi sono dimenticato di dirlo ai ragazzi (rito di concedo serale) perchè non ero pronto. E la prontezza , lo sai, è importante. Ora che lo sono , scriverò un bel articolo da mettere nel libro. Il valore della palla. Sei riuscito a trasmettere il concetto con una forza tale che “chi-la-butta-via” senza farci caso, chi pensa solo ai propri “giochini”, ieri sera è sbottato. Altri, più forti ,stavano per farlo, ma hanno preferito adeguarsi. “Superbe” direbbero i francesi.

Si poteva creare un bel discorso filosofico intorno al problema , belle parole che i nostri ragazzi non avrebbero capito. Ti dirò di più, perché lo ricordo benissimo, è stato fatto e sottolineato con una didattica speciale. Complimenti, perché il tuo intervento è stato speciale. Facendo mettere via i palloni è stato come togliere i soldi per comprarsi i videogiochi. Piuttosto che fare un tiro della disperazione (si potrebbero usare altri termini) ho visto Kata andare dentro “l’isola della salvezza”, per allargare il gioco. “Briscola”, mi sono detto, ecco quello che ci voleva per far capire di andarci. Per comprendere che la gestione della palla è importante. Ci voleva un esempio di vita, un modello che per noi è stato naturale acquisire. Come cambia la vita!!! E’ il segno dei tempi.

La scena , poi, quella del pallone unico da dividersi, tutti ammucchiati per catturarlo , è stato uno spettacolo da filmare. Ordinerei un PAO per l’aggiornamento su questo tema. C’è qualcuno che ha filmato l’allenamento? La mischia. Se hai guardato bene, qualcuno ci ha pensato prima di buttarsi nella mischia, altri non l’hanno fatto, ma uno, uno solo è stato fantastico. Si è buttato senza pensarci, ha messo le mani sopra la palla, si è scrollato via tutti gli altri ed è uscito di potenza, come uno giocatore di “football” americano. Bel allenamento , ieri sera. Il più bello. Superbe!!!”

Semplicemente, un complimento a Stefano il collega di palestra.

I ragazzi di oggi non conoscono il “valore della palla” e noi, che siamo gli “educatori” abbiamo il compito di farlo comprendere. Ci abbiamo provato, con la didattica e i convincimenti filosofici, ma solo togliendo i palloni (lasciandone uno solo) forse ci siamo riusciti. Ci interessa il primo passo ovvero la comprensione. Non pretendiamo troppo. Siamo consapevoli, ci rendiamo conto che bisognerà poi metterlo in pratica durante il gioco. In allenamento sempre, in campionato lo possiamo solo sperare perché i loro progetti non si soprappongono ai nostri.

Ai nostri tempi, quando c’era un solo pallone per giocare facevamo festa nel vederlo. E il padrone dell’attrezzo giocava sempre… anche se era “tristo-che-puzza”. Ora ne hanno a disposizione almeno uno a testa e l’abbondanza, come si sa, insegna poco. Non aiuta a comprendere il valore della palla. La buttano via senza farci caso. Non pesa nella loro coscienza l’errore micidiale. Pensano che sia normale, fanno finta di niente. Non comprendono nemmeno l’allenatore che si arrabbia. Troppo esigente. Nessuno ha mai raccontato loro la favola del bambino che non vinceva mai… perché regalava. E a far regali si perde.

Eppure vogliono vincere, a sentir loro. Senza difendere con passione ed elargendo regali.
Una volta non c’era il tiro da 3Pt. A noi hanno spiegato, senza bisogno di dirlo, che la palla valeva 4Pt., nel senso che se l’avessimo regalata ci saremmo trovati sul “groppone” questo svantaggio. Due punti che potevamo realizzare noi ed altrettanti che, immancabilmente , ci avrebbero rifilato gli avversari.
I quattro punti di una volta, sono diventati sei. Sono troppi.

InBin si sta preparando per il prossimo campionato DA PROTAGONISTA.
Pino degli Agriesti