Pressoché al termine della fase regolare del girone D, i nostri erano quarti ex aequo.

Chi avesse avuto la ventura di vederne l’esordio, non avrebbe mai immaginato che finissero per giocarsi i play off.

Forse solo la mamma di Calandriello poteva immaginarne i progressi, sapendo (ogni scarrafone…) quanta energia vocale, mentale e fisica il suo figliolo è in grado di buttare in ogni singolo allenamento. E’ qui che, sera dopo sera, si sta compiendo il “Miracolo delle 14 riserve”.

Bella Beppe! Son buoni tutti di vincere con giocatori alti e muscolosi!

Nelle ultime due partite ci si disputava l’ultimo posto utile e ci siamo arrivati con la “velina bionda” fuori per infortunio. Purtroppo in questa squadra le “veline” sono i due giocatori più forti.

Ai quintetti di partenza, apparivamo talmente sovrastati dagli avversari che un genitore, preoccupato per il figlio, gli ha gridato: “vieni via da lì che stanno per cominciare!”. Poi ha sentito un ruggito alzarsi dalla panchina e dieci leoncini hanno cominciato a ringhiare, punto a punto, fino alla fine, regalandoci la vittoria più bella di questa neonata masnada.

Così, solo due giorni dopo, ci siamo trovati in una assordante bolgia bolognese per lo spareggio. Beh, se avevano preparato i tamburi, vuol dire che alla fine questa squadretta si è fatta conoscere… Anche stavolta gli avversari erano più grossi e numerosi, anche stavolta non ci hanno intimidito. Troppo presto però abbiamo pagato i nuovi infortuni della velina mora (fuori a braccia) e del ninja che fa le veci dell’ala piccola. L’unica torre si è battuta e ha segnato, i piccoli hanno raddoppiato le corse e gli smanacciamenti, boia chi molla! Gli avversari però sono stati anche bravi e hanno meritato la vittoria finale. Migliori degli esclusi, seconda difesa del girone, ma fuori dai quattro.

I ragazzi però avevano già vinto il loro personale torneo, così come il mittiko Jim ha vinto la scommessa di raccogliere qua e là i giocatori, qualcuno un po’ deluso, qualcuno un po’ rassegnato, qualcuno sull’orlo dell’abbandono, e farne un gruppo. Nonostante le distanze, ora c’è un nuova banda di compagni che, quando si fa dura, sanno stringersi e diventare squadra. Chi li vuole battere dovrà impegnarsi perché adesso loro sanno di poter volare… volare bassi, ma le alette sono spuntate.

WCF!

Articolo di Enrico Sarti