Lo stop forzato, ci costringe a portare le parole, dal campo, agli spalti; alle considerazioni di questo strano inizio di stagione, condizionato dalla pandemia. Ne abbiamo parlato con il nostro DS Lamberto Grilli, l’uomo che d’estate costruisce la squadra, e che d’inverno lavora alacremente per tenere uniti i pezzi di un puzzle incredibilmente più complesso di quel che si possa pensare da fuori, chiamato “squadra” e che non disdegna da almeno 2/3 partite alla settimana in altri campi, per tenersi aggiornato e per scoprire i talenti minors del domani, nell’ottica della crescita, costante, della 289.

Sfruttiamo l’occasione (ne avremmo fatto a meno) della pausa, per concederci un caffè e due spunti con Lamberto Grilli.

Lambo, partiamo dall’inizio, e di come a distanza di 5 anni, vedi il progetto “rinascita” Budrio. Si cominciano a vedere i primi frutti della programmazione fatta nel 2016 ?

Quando ricevetti la chiamata di Davide per parlare del progetto che aveva in testa per rifondare la Pallacanestro Budrio non vi nascondo che mi pareva ne avessimo parlato mille volte per come i nostri intenti fossero simili, poi è ovvio che il gap generazionale che ci divide a volte fa sì che i tempi che ci diamo per arrivare all’obiettivo siano notevolmente diversi ma ci sta. Entrambi però crediamo nella programmazione, nell’organizzazione e soprattutto pensiamo ad un basket “alto” e cioè che si fonda con il contesto sociale in cui vive e respira.
Il team e la famiglia sono via via cresciuti e il ringraziamento va anche a chi nel tempo poi si è dovuto dedicare ad altro ma non va mai dimenticato perché se ora la casa è ricostruita lo dobbiamo anche ai mattoncini portati da chi ha condiviso un pezzo di strada con noi. Ora siamo in tanti con compiti ben chiari…la comunicazione, la gestione degli sponsor, la parte tecnica e il coordinamento tra i vari enti

Budrio e il suo senso di appartenenza come motore ?

“Abbiamo trovato un humus straordinario e grazie a questo il 70% della prima squadra è fatto da nostri atleti e anche qua dobbiamo ringraziare i tanti ottimi allenatori e le tante collaborazioni che ci hanno permesso di formare giocatori ottimo livello per le Minors.”

Come è stata gestita, da società e staff, la pandemia ? In che modo vi ha, se vi ha, condizionati a livello tecnico e societario ?

“Abbiamo cercato di applicare in maniera maniacale le norme non tralasciando nulla in fatto di prevenzione e così faremo quando si potrà ripartire (lo auspichiamo a Gennaio). Abbiamo anche stretto un patto con tutti i nostri sostenitori e sponsor per dare loro visibilità e per coinvolgerli attivamente sino alla ripartenza. Segnale che la società c’è, e di fronte alle difficoltà, oggettive, del momento, ha trovato la forza e le idee per continuare a lavorare ugualmente, per mantenere vivo l’interesse per il basket, per la nostra società sportiva e per tutti i nostri supporter. Sono certo che questo sforzo di questi mesi pagherà dividendi. Da un punto di vista tecnico siamo sul pezzo grazie al senso di responsabilità dei ragazzi e del team staff che li mantiene sollecitati e “vivi” perché è un dovere morale e un qualche cosa di sociale ed educativo.