Pallacanestro Budrio: Barone 3, Bonato 13, Casatori 2, Cesario 26, Pivanti (capitano) 6, Spiga 8, Valdrè 3, Zandegiacomo. All. Benvegna.

Seconda partita della fase ad orologio.
Che a Comacchio ci fosse una certa attesa ce lo aspettavamo, ci aspettavamo anche una certa ostilità, eppure, quando si è così giovani, non è facile trovare la giusta carica traendo energia dal clima infuocato, già, perché per quanto sia disdicevole vedere il pubblico accanirsi contro un ragazzino che sta tirando un libero, con successiva ovazione nel momento dell’errore, si sa che questi atteggiamenti sono figli della paura, chi ti teme sprecherà fiato per metterti in difficoltà. A giudicare dal frastuono, con tanto di saracinesche metalliche usate come tamburi, Comacchio temeva questa partita un bel po’.
Veniamo al campo, Budrio comincia decisamente intimorito, prime azioni un po’ difficili: Spiga non trova il bandolo e il gioco ne risente, tuttavia il pressing degli avversari sulle rimesse non crea particolari difficoltà e qualche punto arriva dalle mani di Pivanti.
Comacchio inizia come sempre in maniera molto decisa, tanta intensità produce un immediato vantaggio, grazie a qualche canestro in transizione, ma anche qualche fallo sui portatori di palla.
Budrio fatica, ma sulla zona degli avversari arrivano due triple consecutive di Bonato che consentono a Budrio di mettere la testa avanti, durerà poco e non succederà più per tutto il resto della partita, ma il momento è favorevole e bisognerebbe battere il ferro fin che è caldo, invece Budrio, dopo averci creduto, perde la maniglia, qualche palla persa, qualche rientro non eseguito ed un paio di triple, consentono a Comacchio di andare davanti, una tripla di Bonato ed un libero di Cesario limitano il danno a -6 allo scoccare del primo gong:
26-20.
Le rotazioni cambiano gli assetti dei quintetti e, nella seconda frazione, gli attacchi sono meno produttivi. Budrio non riesce a costruire, la manovra non è brillante e si arresta su trame orizzontali che quasi mai generano pericoli, i punti li segnano tutti Cesario e Bonato i quali si affidano o al tiro da tre, o ad iniziative individuali. E i lunghi? Spariti; lavorano bene in difesa: catturano rimbalzi e sporcano le linee di passaggio, ma in attacco, dopo le prime fiammate di Pivanti, non vengono coinvolti con continuità, se non per eseguire qualche appoggio. Sui giochi a due portano i blocchi in maniera poco precisa, complici gli esterni, che innescano l’azione d’attacco prima che il bloccante abbia preso la giusta posizione.
Comacchio invece muove bene la palla, trova anche i tempi giusti per gli attacchi individuali, ma la 2-3 della Benvegna’s Band concede poco in fase di conclusione. Sostanziale equilibrio per tutta la frazione: 15-14 il parziale e punteggio, al tè, sul 41-34.
Terzo quarto. Budrio sembra in grado di recuperare, arriva a -4 poi due difese imprecise di Spiga consentono a Comacchio di segnare due triple consecutive, permangono le difficoltà di gioco ma qualcosa di più si vede, 17-14 il parziale e Comacchio a 10 lunghezze di distanza.
10 punti e 10 minuti, una delle equazioni cestistiche più note, ovvero la teoria del recupero enunciata dal Guru del Basket Dan Peterson: 1punto al minuto, ci vede in perfetta linea di galleggiamento. Benvegna schiera il quintetto base ma la patina nebbiosa che avvolge i nostri non sembra ancora svanita, alcuni attacchi “ignoranti”, senza capo né coda, finiscono senza punti e con proteste dettate più dalla frustrazione che da contatti realmente fallosi, a proposito ottimo l’arbitraggio, sull’ennesimo errore che genera un fallo sulla ripartenza di Comacchio, le proteste di Benvegna vengono sanzionate con un tecnico, forse un po’ eccessivo. Comacchio segna i due liberi tiene palla e, sull’azione successiva in seguito ad un fallo di Budrio, segna altri due liberi, è il -16 a circa sei minuti dal termine.
Partita finita? Tutti i presenti pensano di si. Budrio, con il tabellino della frazione ancora fermo a 0, trova però la forza di sfruttare l’atteggiamento meno aggressivo di Comaccho, recupera palle e segna con costanza fino al -7 finale.
Bella ed emozionante partita che Comacchio ha vinto meritatamente, i padroni di casa hanno mostrato un gioco più manovrato e più brillante, hanno avuto la giusta pazienza nell’attaccare la difesa a zona e il giusto equilibrio nell’alternare difese individuali a difese a zona.
Budrio ha pagato l’emozione di un campo “caldo” a cui non è abituato, però ci si aspettava qualcosa di più nella costruzione del gioco, nella manovra, nel coinvolgimento della squadra: premesso che il pressing non ha generato particolari problemi, tuttavia mai un lungo in quella posizione che Ettore zuccheri chiama il “Ragno”, immediatamente dietro la linea dei pressanti ed in posizione centrale, ricevere in quella parte di campo significa poter dare il via all’attacco là dove la difesa, ancora non completamente schierata, è più debole; contro la difesa a zona il ribaltamento sul lato debole risulta difficoltoso e confuso, i lunghi non seguono mai la palla e la squadra rimane bloccata costringendo il giocatore con il possesso ad una invenzione che spesso corrisponde ad una forzatura.
Nulla di grave, Comacchio è una buona squadra e questa sconfitta darà sicuramente ottimi spunti a Coach Benvegna ed alla sua Band.