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Le origini
Nella foto in alto del 1938 i pionieri budriensi della pallacanestro. Amore per lo sport, entusiasmo, spirito di squadra, voglia di giocare, li unirono per ottenere le prime affermazioni. Formavano questa prima formazione ragazzi budriesi, dei quali parecchi universitari: Amilcare Federici, Edmo Rizzi, Brenno Ansaloni, Gino Scanabissi, Cesare Piazzi, Gianni Bovoli, che fu l’anima organizzatrice del gruppo, e Ferruccio Brazzi. Va ricordato che le partite si giocavano all’aperto, nelle piazzette del paese, con un campo improvvisato. In seguito l’iscrizione alla Federazione Italiana Pallacanestro con il n. 289 che rapportato al n. 107 della storica Virtus Bologna ci fa capire, con orgoglio, che la nostra squadra può essere considerata fra le prime iscritte in campo nazionale. La vera affiliazione avvenne nel 1948/49 come gruppo A.S.S.I. (Associazione Sportiva Socialista Italiana) Pallacanestro Budrio. Data importante il campionato 1965/66, coinciso con la costruzione della palestra. Nel 1971/72 si ha la prima sponsorizzazione: “Supermarket Elettrodomestici”. In seguito con il marchio “Quick Frites”; subentra la Ditta Pizzoli; sono otto eccellenti anni di campionati. Ricordiamo il più glorioso, quello del 1981/82 quando questo gruppo di ragazzi dilettanti per un solo punto nella partita a Porto Recanati vide sfumare la promozione in “B”.

Gli anni Novanta e la promozione in C1
Nel 1991/92 una delle poche annate infelici, con la retrocessione dalla allora serie C unica alla D, seguita da un grande campionato in cui la squadra, allora guidata da Montebugnoli, vide fra l’altro Camillo Dall’Olio e Piero Piana ai primi posti della classifica marcatori. Nel 1993/94 il ritorno sulla panchina della Bolco Budrio di Corrado Pellanera, rapporto interrotto l’anno seguente dall’esordio di coach Maccagnani e dello sponsor Astor, partner del Budrio per tre stagioni, delle quali vale la pena ricordare il ’95/96, quando il giovane Cristian Piazzi vinse il titolo di MVP dell’All Star game di serie C. Il ’97/98, anno in cui la squadra fu guidata da Lunati, sancisce invece l’ingresso dello sponsor di oggi, Romagnoli, che con il marchio Patata Allegra tenta la scalata alla C2, fallendola di un soffio l’anno seguente, quando il team guidato da Maccagnani e trascinato in campo da Sandro Marchetti fallisce la promozione in C1 contro Santarcangelo.
Il 1999/2000, nato sotto gli auspici di un travolgente girone di andata, si conclude in calo al settimo posto finale. Nella stagione seguente l’Allegra Budrio si mantiene per tutto il corso del campionato a ridosso delle primissime posizioni, ma l’obiettivo promozione è da rinviare. La squadra di Maccagnani chiude al quinto posto a dieci punti dalla capolista Anzola.
La promozione in C1 arriva nella stagione 2001/02. La Pallacanestro Budrio, targata E’ Vita, prende la testa del campionato tra novembre e febbraio, con una striscia di sedici vittorie consecutive. I gialloblù si classificano primi con ventiquattro successi a fronte di sei sconfitte, tre delle quali a promozione già acquisita. Gli uomini-promozione, allenati da Maccagnani, sono Daniele Tassi, Marco Piccinini, Stefano Zanetti, Christian Piazzi, Marco Cattoli, Michele Benfenati, Lauro Fariselli, Alessandro Marchetti e poi Gabriele Angiolini, Mauro Stagni e Michele Bacocco che al loro primo anno a Budrio hanno subito ottenuto il salto di categoria.

C1 e la Coppa Italia
Il 5 maggio 2002 si gioca l’ultimo match ufficiale nella palestra comunale, il ‘bunker’: col passaggio al campionato nazionale di C1 è necessario lo spostamento al Palazzo dello Sport di via Partengo. Coach Maccagnani cede il testimone al vice Alberto Alberici dopo poche giornate e la squadra, sfruttando al meglio il fattore campo, esce dai bassifondi della classifica e si qualifica per i playoff, con il secondo miglior attacco del girone. E il sogno continua nei quarti: Tassi e compagni sbancano Ravenna e poi giocano alla pari con Cesena in semifinale, arrivando a un passo dalla finale. L’anno successivo è quello del record nazionale di categoria di vittorie consecutive: ben ventitrè, che permettono ai gialloblù di chiudere la stagione regolare al primo posto nel girone lombardo, davanti a Bergamo, e di accedere poi alla semifinale. La corsa si spegne in gara tre, come nella stagione precedente, stavolta contro la Sangiorgese. Anche nel 2004/05 Budrio occupa le zone alte della classifica, piazzandosi terza alle spalle di Lugo e Recanati. Saranno poi i marchigiani, in semifinale, ad eliminare l’E’ Vita, imponendosi 71-72 a Budrio dopo un tempo supplementare in gara due.
Tre anni con Alberici, poi tre anni con Paolo Andreoli in panchina. Il primo non è particolarmente felice: quarto posto ed inattesa eliminazione al primo turno dei playoff contro Morciano. Fin dalle prime giornate della stagione 2006/07 si capisce che la promozione sarà un discorso a due con Gualdo. L’E’ Vita, col ritorno di Tassi dopo un anno a Ravenna in B2 e gli innesti di Legnani, Nieri e Pasquini, chiude seconda la regular season, con ventiquattro vittorie e sei sconfitte. Superate Correggio e Trebbo, nel derby più sentito, la formazione del presidente Piazzi perde le prime due gare della serie al ‘Luzi’ di Gualdo e gli umbri festeggeranno poi la promozione a Budrio, in gara quattro.
Un passo indietro in campionato e un bel salto avanti in Coppa Italia: se l’E’ Vita termina la sua corsa in semifinale, dopo aver guadagnato l’accesso ai playoff all’ultima di campionato, in Coppa i gialloblù raccolgono solo vittorie. Ma la stagione 2007/08 è segnata dalla scomparsa di Luciano Marani, storico dirigente e anima gialloblù, a cui sarà poi intitolato, a fine stagione, il Palazzo dello Sport. Mercoledì 19 marzo 2008, al PalaLido di Milano in diretta televisiva su Sportitalia, capitan Acquaviva alza al cielo la Coppa Italia e il titolo di mvp della finale per la gioia dei ducento tifosi budriesi al seguito della squadra: 72-64 è il punteggio finale ai danni di Alba Adriatica.

 

Il salto di categoria in B2
Un anno dopo Budrio fa ancora festa. All’esordio sulla panchina gialloblù, Gabriele Giuliani centra subito la promozione. Acquaviva e compagni conducono il campionato dalla prima all’ultima giornata e si classificano primi con ventidue vittorie e sei sconfitte, col secondo attacco e la miglior difesa, vero punto di forza. Ai playoff, percorso netto nei derby con Trebbo e Salus, e poi ecco la finalissima con Porto San’Elpidio. L’E’ Vita fa valere il fattore campo, aggiudicandosi gara1, gara3 e gara5 e chiudendo la serie sul tre a due. Nella finalissima, davanti ai 1400 spettatori del PalaMarani, Budrio si impone 84-72. I protagonisti del successo, in ordine di maglia, sono Federico Legnani, Tiberio Ventura, il topscorer Riccardo Pederzini, Marco Rorato, Nicola Nieri, Michele Sighinolfi, Filippo Piazzi, Francesco Parenti, Fabio Pasquini, Luca Innocenti e il capitano Pierfrancesco Acquaviva. Squadra che vince non si cambia e con lo stesso gruppo la società affronta il campionato di B Dilettanti, ottenendo risultati al di sopra delle attese. I gialloblù di Giuliani, infatti, stazionano fin dalle prime giornate in zona playoff e chiudono la stagione all’ottavo posto, uscendo poi sconfitti ai playoff contro la quotata Faenza.

La Pallacanestro Budrio ai giorni nostri
Nell’estate 2010/11 viene siglato un importante accordo di collaborazione con la S.G. Fortitudo, che porta la prima squadra a giocare le partite interne al PalaDozza di Bologna, Nella stagione successiva, segue un’annata di transizione in C Regionale. Nella stagione 2012/13, la Pallacanestro Budrio torna protagonista nel massimo campionato regionale, con una squadra mix di esperienza e gioventù, con giocatori provenienti anche dai campionati di SerieC nazionale. Si classifica terza al termine della stazione regolare, qualificandosi ai playoff, uscendone sconfitta ai secondo turno, contro la ben più quotata Cavriago. Nella stagione attuale, affronta il campionato di C Regionale, nel girone romagnolo, con un roster molto giovane e talentuoso, rilanciando una nuova politica societaria proiettata verso i giovani.